Mi presento

Benvenuti nel mio blog!

Mi chiamo Patrizia (trishadria nel blog) e sono una donna “diversamente giovane” di 64 anni.

Ho deciso di condividere con voi le mie impressioni e le mie esperienze in questo particolare periodo della vita che chiamano terza età.

Per quanto mi riguarda non sento affatto il peso degli anni, perlomeno non nel senso di vecchiaia e mancanza di prospettive, al contrario mi sembra di vivere una nuova giovinezza con il vantaggio di possedere un bagaglio di esperienze che mi aiutano a comprendere meglio il mondo e le persone.

Le forze probabilmente non sono più quelle dei vent’anni ma l’entusiasmo è rimasto lo stesso e mi accorgo che posso fare ginnastica, sport e trekking tenendo il passo con trentenni e quarantenni.

Posso dire di aver vissuto numerose vite, molto dissimili tra loro, risiedendo in diversi paesi e svolgendo diverse attività.

Sono nata in Italia ma cresciuta all’estero. Quando avevo tre anni la mia famiglia, a causa del lavoro di mio padre, si è trasferita prima in Francia, poi in Belgio e in Inghilterra, dove ho frequentato rispettivamente le scuole primaria e secondaria. Sono rientrata in Italia all’età di 17 anni. Avendo svolto tutti gli studi in francese e in inglese, non consideravo l’italiano la mia lingua madre.

Nel 1974 ho conseguito il diploma di maturità francese Baccalaureat presso il liceo Chateaubriand di Roma, poi ho frequentato l’università, in parte in Inghilterra e in parte in Italia. Durante quegli anni, ho svolto l’attività di traduttrice e interprete free-lance.

Dopo la laurea ho vinto un concorso a cattedre e ho iniziato a insegnare in licei statali di Roma e successivamente di L’Aquila, dove ho vissuto per 14 anni e dove è nata la mia unica figlia, che oggi è una splendida ingegnere di 31 anni.

Nel 2002, dopo un tragico lutto in famiglia, mi sono ritrasferita a Roma vincendo un concorso al Ministero degli Affari Esteri.

Dal 2003 al 2007 ho prestato servizio nell’ufficio diplomatico del Ministero dell’istruzione, università e ricerca (MIUR), e dal 2007 al 2010 ho fatto parte di una struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Nel 2010 ho accettato un incarico presso il Consolato generale di Hong Kong, dove ho vissuto per quasi due anni. Nell’ambito del programma di promozione della lingua e cultura italiana ho anche insegnato all’università HKBU.

Rientrata a Roma nel 2012 mi sono separata da mio marito e sono tornata a prestare servizio nell’ufficio diplomatico del MIUR fino all’anno scorso.

Ho pubblicato due romanzi, “Il silenzio oltre la porta” e “Il diritto di vivere”. Quest’ultimo, nel 2009 ha vinto il premio “Convivio- Giardini di Naxos come miglior libro di narrativa. L’anno scorso ho pubblicato il libro “Grande Amore al primo ascolto” un tributo al trio musicale Il Volo.

Viste le mie esperienze di vita all’estero, posso ritenermi a giusto titolo cittadina del mondo, e di fatto sono “a casa” in diverse nazioni, ma al tempo stesso mi sento italianissima. Possiedo un senso di patriottismo che mi è stato inculcato nei paesi in cui ho vissuto e studiato, e che ho scoperto essere praticamente inesistente in Italia. Per questo motivo, e notando le divisioni che sussistono ancora oggi nel nostro paese, ho creato il blog “Italia ri-unita” e la pagina Facebook “Orgogliosi di essere italiani – la forza di una nuova realtà” in cui segnalo puntualmente le numerose eccellenze e meraviglie del nostro Paese. Il mio intento è di inculcare un senso di appartenenza e di consapevolezza identitaria in chi mi segue, indipendentemente dalle convinzioni politiche.

In pensione per ritrovare me stessa.

1 settembre 2019: ultimo giorno di lavoro

Il 1 settembre 2019 sono andata in pensione anticipata, grazie alla legge denominata “quota 100”.

La pensione si può vivere in due modi diversi: mestamente come una fine o gioiosamente come un inizio.

Per me ha rappresentato la fine di una vita lavorativa tutto sommato soddisfacente. Per anni ho prestato servizio nel Gabinetto di Ministri di vari schieramenti per quanto attiene alle relazioni diplomatiche e internazionali. I miei incarichi mi hanno consentito di viaggiare in tutto il mondo, di partecipare a riunioni importanti, di incontrare personaggi del mondo politico e culturale. Ma alla fine, non trovavo più alcun stimolo o soddisfazione nella mia attività, era diventata solo routine e non mi offriva più alcuna prospettiva di crescita professionale o personale.

La pensione è stata quindi per me una liberazione e un vero inizio. L’inizio di un periodo di straordinaria indipendenza, l’unico che abbiamo la possibilità di vivere durante la nostra esistenza.

In effetti, fin dall’età di 3-4 anni ci vengono imposti obblighi e impegni che non abbiamo scelto: la scuola, lo studio, l’università, il lavoro, la famiglia.

Giunti alla pensione, subentra la consapevolezza di poter godere di un raro periodo di libertà e di benessere, sperando ovviamente che la salute ci assista. E’ il primo e unico periodo della vita in cui siamo noi a decidere a quali attività dedicarci, senza per giunta l’assillo di dover guadagnare per il nostro o altrui sostentamento. Gli impegni sociali, di lavoro e di famiglia, che riuscivamo inspiegabilmente a incastrare come giocolieri, sembrano svaniti; i figli sono ormai cresciuti e indipendenti, i genitori anziani da accudire purtroppo non ci sono più, i nipotini non sono ancora arrivati.

Si ha l’impressione di tornare adolescenti, senza nemmeno l’obbligo di studiare e andare a scuola.

Un tempo si arrivava alla pensione sentendosi già vecchi e privi di stimoli. La fine della vita lavorativa appariva come l’anticamera della malattia e della morte.

Oggi, al contrario, abbiamo scoperto che l’età non è più un limite. Non si smette di essere attivi perché si diventa vecchi, si diventa vecchi se si smette di essere attivi.

Ora sento di potermi finalmente dedicare a tutti gli interessi che riuscivo con difficoltà a coltivare, ritagliandomi faticosamente spezzoni di tempo dal lavoro. I viaggi non dovranno più essere un mordi e fuggi durante un’unica settimana di ferie.

Certo, il coronavirus ha inferto un duro colpo al mio sogno di indipendenza e di libertà. La mia intenzione era di trascorrere lunghi periodi all’estero, assaporando diverse culture e modi di vivere. Purtroppo non sappiamo nemmeno quando potremo riprendere a viaggiare. Avevo iniziato un corso di vela e uno di teatro che non so quando potrò riprendere a frequentare.

Volontaria al tempo del coronavirus

Ma, per fortuna, ho altri interessi e passioni che mi tengono occupata: sono volontaria di Croce Rossa, scrivo – non solo libri ma anche articoli – amministro due blog e gruppi facebook, seguo un corso di russo online, sto imparando a suonare la chitarra. Insomma non mi annoio.

Saint Martin: Capodanno 2019-20

Ah, e a questa età ho anche trovato l’amore e iniziato una convivenza proprio nel momento del lockdown, che ci ha permesso di imparare a conoscerci e condividere le difficoltà e le angosce di questo periodo così particolare.

Quindi #noirestiamoacasa , in attesa di tempi migliori…..