“Hallelujah”: splendida canzone dal titolo ingannevole

La sacralità dell’invocazione “Hallelujah”, inserita nella splendida canzone scritta nel 1989 dal cantautore ebreo-canadese Leonard Cohen, ha fatto sfuggire ai più il contenuto del testo e il suo significato.

Al brano si tende, d’istinto, ad attribuire un valore quasi “liturgico”, abbinando la parola “Hallelujah” alla nascita di Gesù a Betlemme nella Notte Santa.  Per questo motivo c’è chi la scambia per un canto natalizio e chi la dedica a persone amate che non ci sono più.

In realtà, questa canzone – che conta forse il maggior numero di cover e interpretazioni dell’intero pianeta – ha ben poco a che vedere con la religione o con la sacralità.

Alcuni l’hanno definita una canzone enigmatica, che si presta a diverse interpretazioni. Altri, tratti in inganno dai riferimenti biblici delle prime strofe, le hanno attribuito addirittura un contenuto blasfemo, sostenendo che l’autore si rivolge direttamente a Dio.

In realtà basta ascoltare e leggere attentamente le parole del testo per rendersi conto che il senso è abbastanza chiaro.

Buckley, dichiarò in un’intervista quanto segue:

“Chiunque ascolti chiaramente Hallelujah scoprirà che è una canzone che parla di sesso, di amore, della vita sulla terra. L’alleluia non è un omaggio a una persona amata, a un idolo o a Dio, ma è l’alleluia dell’orgasmo.”

Forse deluso da un rapporto finito male, Cohen esprime una amara considerazione sull’amore e sul potere delle donne di soggiogare gli uomini strappandogli un hallelujah, con chiaro riferimento all’orgasmo maschile.

La prima strofa si apre citando Davide,  re d’Israele, che secondo quanto raccontato nel libro di Samuele, suonando l’arpa, riusciva a compiacere Dio. Ma Davide perde ogni razionalità e sprofonda nel peccato, dopo aver visto dalla terrazza del palazzo regale Betsabea, moglie di Uria l’Ittita, suo ufficiale, farsi il bagno. Folgorato dalla sua bellezza e accecato dal desiderio, intraprende una relazione adulterina con lei, la quale rimane incinta, e condanna a morte il marito di lei, Uria, dopo aver cercato invano di convincerlo ad assumersi la paternità del frutto del loro rapporto.

La strofa successiva si riferisce invece a Sansone e al suo amore per Dalila, che lo convinse a rivelarle il segreto della sua forza, che risiedeva nei suoi capelli. Dalila, però, rivelò il segreto ai Filistei, i quali tagliarono i capelli a Sansone, portandolo verso la sua fine.

Testo:

Ora, ho sentito che esisteva una melodia segreta
che Davide suonava e compiaceva il Signore
ma tu non ti interessi veramente di musica, non è vero?
Funziona così: la quarta, la quinta
la minore aumentata, la maggiore diminuita.
E il re confuso che componeva l’Alleluia.

La tua fede era incrollabile ma avevi bisogno di una prova
l’avevi vista mentre faceva il bagno sulla terrazza
la sua bellezza e la luce della luna ti avevano sopraffatto.
E lei ti legò ad una sedia della cucina, spezzò il tuo trono e tagliò i tuoi capelli,
e dalle tue labbra tirò fuori l’Hallelujah.
Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah”.

[“Now I’ve heard there was a secret chord
That David played, and it pleased the Lord
But you dont really care for music, do you?
It goes like this, the fourth, the fifth
The minor falls, the major lifts
The baffled king composing Hallelujah

Hallelujah, Hallelujah
Hallelujah, Hallelujah]

Your faith was strong but you needed proof
You saw her bathing on the roof
Her beauty and the moonlight overthrew her
She tied you to a kitchen chair
She broke your throne, and she cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah”]

In pratica, con questi due esempi, Cohen vuole dimostrare che le donne riescono con la loro bellezza ad ammaliare gli uomini, i quali pazzi di desiderio sono disposti a tutto pur di possederle ed emettere l’”alleluia”. Consapevoli della loro capacità di seduzione, le donne li relegano in casa, (“Lei ti ha legato alla sedia della cucina”), privandoli del loro potere e della loro forza.

Cohen ha poi aggiunto altri versi, nella versione successiva, che rendono ancora più chiaro il significato del testo:

“C’è stato un tempo in cui mi facevi capire
cosa accadeva veramente lì sotto
ma ora non me lo mostri più, non è vero?

(Forse un riferimento alle donne che fingono l’orgasmo?)

E mi ricordo che quando mi muovevo dentro di te
la sacra colomba si muoveva anch’essa
e ad ogni nostro respiro emanavamo un Hallelujah.

“Forse sono già stato qui
conosco questa stanza, ho camminato su questo pavimento
vivevo qui da solo prima di conoscerti
ho visto la tua bandiera sotto l’arco di marmo
ma l’amore non è una marcia trionfale
è un freddo e rotto Hallelujah”

Forse esiste un Dio lassù
Ma tutto quello che ho imparato dall’amore
É come sparare a qualcuno che è più veloce ad estrarre la pistola
Non è un grido (di piacere?) quello che senti nella notte
Non è qualcuno che ha visto la luce
É un freddo e rotto Hallelujah.

[There was a time you let me know
What’s really going on below
But now you never show it to me, do you?
And I remember when I moved in you
The holy dove she was moving too
And every breath we drew was Hallelujah]

Maybe there’s a God above
But all I ever learned from love
Was how to shoot at someone who outdrew ya
It’s not a cry that you hear at night
It’s not somebody who’s seen the light
It’s a cold and it’s a broken hallelujah
.]

Maybe I’ve been here before
I know this room, I’ve walked this floor
I used to live alone before I knew you
I’ve seen your flag on the marble arch
love is not a victory march
it’s a cold and it’s a broken Hallelujah
]

La conclusione sull’amore è decisamente amara, il rapporto tra l’uomo e la donna è visto come un duello, dove l’uomo deve imparare a sparare contro la donna che è più veloce di lui ad estrarre l’arma, e alla fine il sesso, che prima rappresentava l’intesa e l’unione tra i due (la sacra colomba della pace) diventa solo un “hallelujah” ( un orgasmo) vuoto e freddo, privo di sentimento.

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