Uno dei motti coniati al tempo del Coronavirus, che sento ripetere da più parti, è: « Io mi fido della scienza ! »
Ma che significa ?
La scienza, ed in particolare la medicina, non è mai stata considerata una disciplina esatta e infallibile. E’ sempre andata avanti per tentativi, “by trial and error”, tentativo ed errore, provando e sbagliando, confutando le proprie tesi e rielaborandole. Ogni pretesa di affibbiare il concetto di esattezza e infallibilità alla scienza è un ossimoro. La scienza procede per congetture, da cui si deducono conseguenze, che le possono a loro volta confutare.
Ogni ipotesi o teoria deve essere attentamente vagliata secondo un metodo di analisi rigorosa, logico-razionale, ma una teoria non potrà mai essere verificata del tutto, può essere solo falsificata, come ha sostenuto Albert Einstein, da cui Popper trasse spunto: «nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato».
Una scienza che eviti di scontrarsi con l’errore, immunizzando se stessa contro le critiche per risultare in apparenza sempre vera, non è una scienza ma una falsa scienza.
Sul concetto di metodo scientifico si è discusso molto e non esiste (ancora) un accordo generalmente condiviso su una possibile definizione del metodo applicabile a tutte le discipline “scientifiche”. Da Galileo ad oggi la scienza è evoluta e si è articolata in sempre nuove discipline rendendo difficile definire una precisa metodologia universalmente applicata ed applicabile nei diversi secoli e nelle diverse discipline.
Infine va ricordato che due studi, entrambi tecnicamente validi, pubblicati a distanza di tempo con risultati opposti sono e rimangono solo due studi con risultati contraddittori. Non c’è nessuna base scientifica per ritenere che il secondo, poiché cronologicamente successivo, smentisca il primo come spesso si è portati a credere. La determinazione del livello di evidenze è molto più complessa di così e i dati conflittuali rimangono molti a dimostrazione del fatto che la medicina è tutto tranne che una scienza esatta. Nessuno possiede la verità assoluta e i numeri sono più ingannevoli di quanto si possa pensare, come ampiamente discusso da numerosi studiosi.
La medicina, in particolare, è definita una “scienza” empirica, per sua natura fallibile.
Nonostante il numero sempre più crescente di esami diagnostici disponibili e di terapie efficaci, non potremo mai raggiungere la certezza di cosa accade in diversi organismi, né sapere a priori se un trattamento sarà effettivamente risolutivo per ogni singola persona.
Non si può raggiungere la certezza di una diagnosi valida per tutti e al tempo stesso non possiamo aspettarci che una terapia risolva completamente e senza complicazioni un problema di salute. Nessun test diagnostico è perfetto e nessun trattamento è parimenti efficace in tutti i pazienti.
Il lato più angosciante è che la Medicina si sta trasformando ogni giorno di più in una industria interessata a promuovere se stessa secondo una mera logica consumistica. Le aziende farmaceutiche creano malattie per poterle curare, e poi curare le malattie provocate dalla cura usata per curare la malattia.
Una buona dose di ricerca tecnicamente ineccepibile è al servizio di potenti forze economiche. In questo caos non è facile orientarsi. Se stai a sentire tutti ti perdi e finisci con il dare credito a pratiche senza alcun fondamento scientifico. Se badi solo alle linee guida ufficiali, rischi di diventare una pedina dell’industria farmaceutica che controlla e finanzia direttamente o indirettamente gran parte della ricerca, dell’informazione e della formazione medica. Se ti affidi poi ai titoli dei giornali rischi di rimanere vittima di visioni semplicistiche che non riflettono quasi mai la complessità delle cose.
Per imparare a navigare nella complessità, dobbiamo farci guidare dall’onestà intellettuale, dall’apertura mentale e dal buon senso e mai dai preconcetti e dalle posizioni ideologiche.
L’ha ripubblicato su Italia ri-unita.
"Mi piace""Mi piace"